Un anno fa, elezioni politiche. Nessuno con la maggioranza per poter votare, si aprono gli scenari. Chi fa accordi con chi? Alla fine usciamo con un governo “per obiettivi” Lega-Cinque Stelle.
Passa un anno. Qualcuno alza la voce, sfiducia Conte, decide che si va ad elezioni. Lasciamo perdere quello che deve essere la procedura, di cui si discute in un secondo momento.
Ora io mi chiedo. Quello che è stato formato un anno fa è stato un governo di scopo, fra gente con obiettivi politici diversi. Prima di ritornare a votare, possiamo provare a vedere se ci possono essere altri disponibili ad un governo di scopo con obiettivi diversi o uguali a quelli prima?
Perché se si torna a votare, chi è che può pensare che i “pesi specifici” possano cambiare? La Lega in base alle Europee? In base al popolo Facebook? Evidentemente pensano di poter raggiungere la maggioranza o perlomeno una percentuale che gli consenta di votare, magari con Forza Italia oppure con la Meloni.
E forse hanno pure ragione.
Direi che la sinistra, se ancora esiste, dovrebbe pensare, pensare, ma sopratutto fare quello che non riesce a fare mai: strategia.
Nota bene: una seconda elezione nell’arco di un anno vuol dire, oltre che una spesa mastodontica, anche immobilizzare di nuovo gli uffici comunali in una macchina organizzativa non indifferente.