Oggi pomeriggio mi sono concessa il lusso del parrucchiere, nonostante che la mia splendida mamma oggi ottantottenne mi avesse detto per telefono “ma perché non ti fai la tinta in casa?”.
Le mie uniche tre ore di cazzeggio al mese…. e lei suggerisce un fai da te. Come se non facessi già abbastanza cose da sola, insomma….. Le mamme, adesso nonne, a volte hanno una strana concezione del mondo e di quanto le figlie fanno.
Mentre stavo appunto cazzeggiando, facendo passare Mauro di livello a Candy Crush (si rivolge sempre a me quanto vado lì per passare i livelli con le bombe), riflettevo sulla mezza giornata appena trascorsa.
Sveglia intorno alle 5:30, via i panni già lavati (lavatrice impostata dal maritozzo) e avanti un carico di lana. Prima di fare colazione ho controllato gli whatsapp e la posta elettronica, per poi dedicarmi al bruschinaggio di quegli stranissimi limoni a forma di cedro che sono arrivati con la consegna al gas della settimana scorsa.
Effettivamente un po’ tanto bianco e pochissima polpa…. quindi la soluzione migliore una marmellata. Cercata la ricettina giusta su internet (qui come ho proceduto), via con il taglio a fettine sottilissime. Totale: forse tre chili di limoni, forse quattro. Un concolino pieno pieno. Acqua fredda e aspettiamo domani…..
Nel frattempo ho tirato fuori la pasta madre per preparare l’impasto per la pizza di stasera, maledicendomi mentalmente per non averlo fatto ieri sera.
Colazione e preparazione del vero compito del giorno: la stasatura del degrassatore, dato che non scorre più acqua nel lavandino della cucina, nonostante soda caustica e idraulico liquido a go go.
A casa nostra periodicamente si presenta questo problema, causato da una scarsa pendenza, un ristagno nel tubo a T e il formarsi di “tappi” di detersivo e altro che non fanno defluire l’acqua.
Aperto il pozzetto dal maritozzo, ho cominciato a togliere il grosso dal degrassatore con l’aiuto del rastrello del giardino: ad accogliere le schifezze una cassetta rivestita da un sacco nettezza.
Bellissimo vedere come i nostri detersivi riescano a formare vere e proprie pietre solide e grosse, che impediscono il normale funzionamento delle fosse.
Son passata poi al tubo a T, prima utilizzando il manico di una vecchia scopa. Nessun risultato apprezzabile dal lato cucina, nonostante i diversi residui tolti.
L’Uomo di casa ha tirato fuori l’asso dalla manica: “Usiamo il tubo per stasare (appena comprato n.d.r.) con l’idropulitrice!!!”. Fantastica idea. Ci abbiamo messo un po’ a trovare tutte le corrispondenze di ugelli, e sul più bello…. l’idropulitrice si è rifiutata di funzionare. Mentre l’Uomo la osservava con fare perplesso (Ma l’ho comprata l’anno scorso!!!) ho afferrato il tubo (Cosa fai, se non c’è pressione a che ti serve) e sdraiandomi quasi sul pozzetto (estremamente maleodorante, peraltro) ho infilato il tubo stasatore nella curva a T dello scarico. Ruota e pigia, ad un certo momento una serie di bolle hanno annunciato quello che mi auguravo: tubo stasato!!!! Spettacolare risultato, 400 euro di spurgo evitati.
Poi si è trattato solo di lavare il tubo, rimetterlo in forma in modo da farlo rientrare nella scatola, riparare la scatola che era stata sbarbata dall’Uomo, rimettere a posto l’idropulitrice e chiudere il pozzetto.
Figlia grande alzata, ho colto l’occasione di una piccola sosta (nel frattempo si erano fatte le 10:30) per assaporare il The verde al Gelsomino marca Pegna, neo acquisto di ieri devo dire estremamente valido. Leggero, profumato, senza quel vago sapore di erba che a volte il the verde tende ad avere. Consiglio assolutamente.
Poi ho rigirato il salotto per passare l’aspirapolvere, togliendo i tappeti e portandoli fuori a prendere aria. La figlia 1 si è molto divertita a camminare con me sul tappeto rovesciato sull’erba (ottimo modo per far uscire la polvere dalla tessitura: andrebbe fatto almeno un paio di volte l’anno lasciandolo una settimana rovesciato, anche dentro casa, per poi aspirapolverare quello che esce…. – parola di Boralevi – che ve lo pulisce lui se non avete voglia voi…).
Nel provare il barbecue per la prossima settimana abbiamo avuto anche un momento di brivido: il tubo della bombola a gas non chiudeva bene e quando abbiamo acceso si sono alzate le fiamme. Per fortuna l’Uomo, mentre io cercavo un po’ stupidamente e del tutto inutilmente di spegnere la fiamma con uno straccio, ha chiuso la bombola…… Ne andasse una diritta ogni tanto saremmo già a cavallo.
Alle 11:30 ho dovuto portare la figlia 1 per negozi per evitare una scena isterica stile l’esorcista. Una passeggiatina sulla pedonalizzata di Scandicci, con un paio di saluti a qualche amico di passaggio non è poi male.
La carica per tutto questo me l’ha data una maglietta nera con scritta bianca, comprata con le figlie qualche tempo fa da Zara. La scritta, che io avevo tradotto “sono migliore senza di te”, è in realtà “I’m better without it”. Mentre la leggevo stamattina alla figlia 3 mi sono resa conto che forse il significato non era quello che avevo interpretato io (presa da chissà quali altri pensieri) ma una cosina un pochino più terra terra…. Ohi ohi…..
Ma alla fin fine devo dire che effettivamente I’m better without it….